Il maxi libro dell'orto by Enrica Boffelli Guido Sirtori

Il maxi libro dell'orto by Enrica Boffelli Guido Sirtori

autore:Enrica Boffelli, Guido Sirtori [Sirtori, Enrica Boffelli, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2020-04-13T22:00:00+00:00


Specie biennale, è coltivata come annuale o come perenne, poiché il bulbo rigenera ogni anno la parte fogliare.

Si moltiplica per mezzo dei bulbi che si interrano alla profondità di 5 cm e alla distanza di 10-15 cm.

A seconda dei climi, si piantano in autunno o al termine dell’inverno; la raccolta si effettua quando la parte aerea è secca.

DA VICINO

Le distanze devono essere minori per le cipolle a bulbo allungato rispetto a quelle a bulbo tondo o piatto.

La semina delle cipolline da sottaceti deve essere fitta: 5-6 g/ m2; si raccolgono quando i bulbetti si toccano.

Nel trapianto primaverile le piantine vanno appoggiate in leggeri solchetti: si raddrizzano da sole, mentre radicano.

In quello autunnale vanno interrate non oltre il colletto, e ben premute, perché il gelo non le espella.

La cipolla riesce molto bene nelle esposizioni fresche e soleggiate delle colline.

Le semine autunnali svernano nel terreno oppure nel semenzaio; si rimanda il trapianto alla primavera successiva.

Per la conservazione invernale è necessario coltivare cipolle di varietà adatte, dette appunto “da serbo”. I bulbi, raccolti in piena estate, si fanno essiccare stesi al sole, quindi si portano al coperto, in luoghi caldi e aerati, per altri 10-15 giorni; infine si appendono, con gli steli annodati a treccia, in una cantina asciutta, ventilata, al riparo dal gelo, con temperatura di 3-4 °C. A temperature superiori e con presenza di umidità, le cipolle germogliano, svuotandosi e ammuffendo.

In terreni secchi e climi caldi le cipolle risultano di sapore acre e di aroma pungente.

Le semine troppo anticipate di varietà a ciclo breve conducono di solito alla prefioritura. Le cipolle da consumo fresco maturano con giornate lunghe, quelle da serbo con giornate brevi.

Le cipolle da consumo fresco e i cipollotti si raccolgono con il fogliame ancora verde, mentre quelle da serbo con le foglie ingiallite, benché la conservazione risulti migliore quando non sono del tutto essiccate.

Come l’aglio, la cipolla ha un buon contenuto percentuale di sostanze nutritive e un notevole valore energetico, ma le sue particolari caratteristiche organolettiche ne limitano il consumo, soprattutto allo stato crudo, che è quello che permette di usufruire al massimo della sua benefica azione: diuretica, disinfettante intestinale, ipotensiva, antisclerotica, cardiotonica e per ridurre l’ipoglicemia.

Una cipolla cruda tritata in mezzo litro di latte fornisce una bevanda estremamente utile per sciogliere gli acidi urici, e quindi è uno dei rimedi approvati anche dalla scienza medica per la cura della gotta e delle forme reumatiche.

Per purificare l’alito (ma le sostanze volatili della cipolla esalano anche attraverso la pelle), si mastica qualche grano di caffè o un ciuffetto di prezzemolo. Sembra che le popolazioni balcaniche, forti consumatrici di cipolle, annoverino il maggior numero al mondo di centenari.



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